MATRES 2022
I VASI DI PANDORA
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Quattro vasi come simboli per rappresentare ognuna di noi; quattro vasi che si connettono, l'uno con l’altro, per creare un unico disegno: il disegno condiviso.
Viviamo in un mondo profondamente connesso, fatto di diverse realtà economiche e culturali. In tutto il mondo e nelle sue diverse culture, queste circostanze sfidanti si intrecciano nel modo in cui esprimiamo l’amore, l’arte e i nostri modi di trasmettere empatia. La nostra diversità, di persone, di artiste e di prospettive, hanno un impatto significativo e positivo sulla nostra creatività e innovazione: sia nella nostra visione di singolo che in quella di noi come gruppo di ceramiste. Nasce quindi una ricerca continua di modi sfumati e creativi che celebrino le nostre differenze, sia culturali che creative, dalle quali emerge sempre con prepotenza il nostro voler essere una umanità condivisa. La mostra prevede il posizionamento di 4 grandi vasi in refrattario (h 50/60 cm), di un totem formato da altri 4 vasi e 4 sfere (h 170/190 cm), 4 ulteriori totem "personali" e la proiezione del video “Il giardino dell’arte” girato a Faenza nel 2021. La scelta della costruzione di totem fattI di vasi prende spunto dal termine stesso Totem che deriva dalla lingua degli Ojibwa (chiamati anche Chippewa), un gruppo di nativi americani che abitano nell’area dei Grandi Laghi, tra Stati Uniti e Canada. Nella lingua ojibwa “nindotem” vuol dire «rappresenta il mio clan»; il vaso viene a rappresentare quindi il simbolo del “clan” delle Quattro Lune. Ma il vaso ha qui un’ulteriore scopo: quello di fare da cassa acustica a un segnale musicale che viene riprodotto all’interno. Segnale che viene attivato al passaggio dello spettatore rendendolo attivo, rispetto alla staticità del totem, attraverso la sua risposta emotiva: un ritmo musicale incalzante potrà produrre un aumento del battito cardiaco, mentre un andamento lento potrà generare un effetto calmante. |