100 finestre
Tutto è fragile. Da un’idea, di cui eravamo convinti fino all’arroganza, alla speranza, senza la quale ci manca l’ossigeno; da una certezza, che crolla sotto i colpi di una nuova verità, alla gioia che pensiamo irraggiungibile.
Ci sono stati tempi in cui era di moda la forza, quella competizione esagerata che non perdonava alcuna debolezza; poi è arrivato il dolore, l’anno della pandemia, dell’incertezza. Adesso la nostra fragilità è stata messa a nudo e allora mostriamola: con delicatezza e con gradualità.
100 finestre dove il paesaggio è l’attore protagonista. Nessuna vera barriera fisica, ostacolo o muro artificioso che separi la fragilità dell’uomo da quella della natura. Solo 100 finestre in delicata terracotta come margini visivi, unici elementi di protezione tra le parole e il territorio circostante. All’interno di ogni finestra frasi scritte sulla terra, libere di ondeggiare al vento, mostrano la parte di noi più forte, quella resiliente, quella capace di resistere alle forze d’urto esterne.
Descrizione tecnica di realizzazione
Basi in lastre di pietra 30 x 30 con due fori sulla diagonale per essere fissate con picchetti al terreno.
Sulla base al centro un tondino in ferro di 12 mm adagiato dentro un foro e stuccato con mastice da marmista.
Gli elementi che compongono l’installazione sono costruiti in gres chiaro resistente agli sbalzi di temperatura di dimensione circa 20 x 20 cm. All’interno di essi, legati con corsa naturare di cotone o altra fibra naturale, dei pendenti di forma irregolare riportano scritte relative al tema della fragilità, oppure ciotole con piante autoctone, acqua e mangime per gli uccelli.
Ci sono stati tempi in cui era di moda la forza, quella competizione esagerata che non perdonava alcuna debolezza; poi è arrivato il dolore, l’anno della pandemia, dell’incertezza. Adesso la nostra fragilità è stata messa a nudo e allora mostriamola: con delicatezza e con gradualità.
100 finestre dove il paesaggio è l’attore protagonista. Nessuna vera barriera fisica, ostacolo o muro artificioso che separi la fragilità dell’uomo da quella della natura. Solo 100 finestre in delicata terracotta come margini visivi, unici elementi di protezione tra le parole e il territorio circostante. All’interno di ogni finestra frasi scritte sulla terra, libere di ondeggiare al vento, mostrano la parte di noi più forte, quella resiliente, quella capace di resistere alle forze d’urto esterne.
Descrizione tecnica di realizzazione
Basi in lastre di pietra 30 x 30 con due fori sulla diagonale per essere fissate con picchetti al terreno.
Sulla base al centro un tondino in ferro di 12 mm adagiato dentro un foro e stuccato con mastice da marmista.
Gli elementi che compongono l’installazione sono costruiti in gres chiaro resistente agli sbalzi di temperatura di dimensione circa 20 x 20 cm. All’interno di essi, legati con corsa naturare di cotone o altra fibra naturale, dei pendenti di forma irregolare riportano scritte relative al tema della fragilità, oppure ciotole con piante autoctone, acqua e mangime per gli uccelli.
100 windows
Everything is fragile. From an idea, of which we were convinced to the point of arrogance, to the hope, without which we lack oxygen; from a certitude which collapses under the blows of a new truth, to the joy that we think is unattainable.
There have been times when strength was fashionable, that exaggerated competition that did not forgive any weakness; then came the pain, the year of the pandemic, of doubts. Now our fragility has been exposed and so let's show it: delicately and gradually.
100 windows where the landscape is the protagonist. No real physical barrier, obstacle or artificial wall that separates the fragility of man from that of nature. Only 100 windows in delicate terracotta as visual margins, the only elements of protection between words and the surrounding territory. Inside each window, sentences written on the earth, free to sway in the wind, show the strongest part of us, the resilient one, the one capable of resisting external impact forces.
There have been times when strength was fashionable, that exaggerated competition that did not forgive any weakness; then came the pain, the year of the pandemic, of doubts. Now our fragility has been exposed and so let's show it: delicately and gradually.
100 windows where the landscape is the protagonist. No real physical barrier, obstacle or artificial wall that separates the fragility of man from that of nature. Only 100 windows in delicate terracotta as visual margins, the only elements of protection between words and the surrounding territory. Inside each window, sentences written on the earth, free to sway in the wind, show the strongest part of us, the resilient one, the one capable of resisting external impact forces.